la Gondola

Circolo Fotografico - L'archivio Storico

12 Grandi AUTORI non Soci

Parte Seconda

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Fantozzi Ernesto (Milano 1932)
Imprenditore, Ernesto Fantozzi si dedica alla fotografia sin dagli anni '50; nel 1958 aderisce al Circolo Fotografico Milanese con eccellenti risultati tanto da conseguire nel 1962 la qualifica di A.FIAP, seguita da quella di Maestro della Fotografia Italiana (2003).
Nel 1966 fonda assieme ad altri il “Gruppo 66” con lo scopo di documentare la realtà mutevole della metropoli milanese.
Assertore dell' obiettività del racconto fotografico e del primato del reportage, ha condotto su questa linea tutta la sua produzione che parte dalla descrizione dell' Italia del dopoguerra e del boom, specie nella sua Milano, sino alle recenti documentazioni sulla condizione degli anziani e sul disagio giovanile.
E' giustamente considerato tra i più importanti fotografi italiani contemporanei.

Lanfranco Colombo (Milano 1924)
Fotografo, imprenditore, sportivo, editore, gallerista, organizzatore di eventi, Lanfranco Colombo ha segnato tappe fondamentali nella diffusione dell'immagine scritta con la luce.
Di tutte le sue realizzazioni ci piace ricordare l'apertura, a Milano nel 1967, della Galleria “Il Diaframma”con una mostra del nostro fondatore Paolo Monti di cui Lanfranco apprezzò, tra i pochi dell'epoca, il reale valore.
In questa occasione presentiamo una selezione della donazione fatta qualche tempo fa all'Archivio Storico.

Cosulich Carlo (Klagenfurt 1920 – Milano 1978)
Vive a Trieste fino all'adolescenza, poi si trasferisce a Milano dove eserciterà la professione di perito tessile.
Inizia a fotografare nel 1955 e nel 1959 diviene presidente del Gruppo Fotografico Il Naviglio.
Tra i suoi lavori fotografici ricordiamo quelli dedicati alle comunità valdesi e ai testimoni di Geova (1960-1970) , al pubblico della Scala (1965), al concerto dei Rolling Stones (1967), al quartiere gallaratese (1973).
Nel 1966 entra a far parte del “Gruppo 66” nel cui archivio figurano tutti i negativi della sua produzione.(Note tratte da “Riflessioni” n.19 Dicembre 2010 pag.78).
“Carlo Cosulich, milanese, è uscito dalle tendenze del circolo ristretto e sta trovando una densa rappresentazione del costume moderno” ( Giuseppe Turroni: “Nuova Fotografia Italiana” - Schwarz Ed. 1959)

Finocchiaro Mario (Catania 1920 - Milano 2000)
Nato a Catania si trasferisce a Milano sin dal 1942 dove opererà per circa cinquant'anni come agente di commercio. Inizia a fotografare nei primi anni '50 e diviene socio (1951) del Circolo Fotografico Milanese e fondatore del Circolo il Naviglio; vincitore di numerosissimi premi tra cui il Carlo Erba nel 1959.
Tra i suoi lavori ricordiamo Agira (1956), Sant'Alfio (1958), Loano (1968/71), e poi quelli riguardanti zone di Milano quali Il Villaggio dei Fiori (1965), il Parco Sempione (1978)
“Mario Finocchiaro guardava ai Navigli come a un'“altra” Milano e ne coglieva gli ultimi sussulti, tra le nebbie invernali e le feste nuziali di primavera ch'egli inseguiva dalle rive, in un lungo indimenticabile reportage, parzialmente pubblicato a puntate sulla rivista “Fotografia” di Ezio Croci. (Italo Zannier: “Storia della Fotografia Italiana” Laterza ed. 1986)

Merisio Pepi (Caravaggio 1931)

Inizia a fotografare come autodidatta nel 1947 e nel 1962 diviene professionista; specializzato nel reportage collabora con Epoca dove nel 1964 pubblica “Una giornata col Papa” avviando un lungo lavoro con Papa Paolo VI e acquistando meritata fama.
Collabora inoltre con importanti testate internazionali avendo nel contempo un'intensa attività editoriale.
Nel 1988 la FIAF lo nomina Maestro della Fotografia Italiana.
Particolarmente significative le ricerche sul territorio bergamasco, e più in generale quelle etno-geografiche. Ha pubblicato oltre cento volumi per molte case editrici alcune di grande prestigio.

Migliori Nino (Bologna 1926)
Eclettico e attivissimo sperimentalista, è una delle figure cardine della fotografia italiana ed europea con pochi paragoni anche in campo internazionale.
Dopo un inizio, nell'immediato dopoguerra, di taglio neorealista Migliori inizia un percorso sperimentale che lo porterà ad esperienze – pirogrammi, polaroid trattate, ecc.- di assoluto interesse.
Notevole anche l'attività didattica e divulgativa condotta presso le scuole. E' tutt'ora in attività con studio professionale in Bologna.

Persico Antonio (Cremona 1903 - 1998)
Conte di nascita, medico di professione, si laurea nel 1926.
E' persona di molti interessi (sport, caccia, letteratura), scrive anche due libri.
Nel 1951 fonda il Gruppo Fotografico Cremonese di cui è presidente sino al 1963.
E' anche attivo membro della FIAF; figura al vertice delle classifiche dei concorsi per molti anni ( fino al 1986).
“Medico e scrittore, fu tra i più convinti assertori di una fotografia “geometrizzata” che adattò, però, a una lettura sociologica della realtà, spesso con grande efficacia, come in alcune immagini di bambini, divenute emblematiche del neorealismo storico”.(Italo Zannier: “Storia della Fotografia Italiana” Laterza ed.1986)
“Antonio Persico ritenterà di lì a pochi anni un revival del modo “candido” e il suo paesaggio -quando non scadrà nell'elementare grafismo- figurerà in maniera suggestiva, secondo un gioco compositivo abbastanza felice e delicato” ( Giuseppe Turroni: “Nuova Fotografia Italiana” Schwarz ed. 1959)

Pollitzer Andrea (Trieste? 1892-1972)
Industriale, ha coltivato da sempre le passioni per la fotografia e l'alpinismo; è stato per venticinque anni (1947-1971) presidente del Circolo Fotografico Triestino, uno dei più gloriosi circoli italiani, co-fondatore della FIAF.
Autore di ottimo livello ha conseguito numerose affermazioni in campo nazionale e internazionale.

Stefano Robino (Torino 1922)
Inizia la sua attività lavorativa (1939) come disegnatore tecnico alla FIAT Grandi Motori; nel dopoguerra si dedica alla pittura sotto la guida dei maestri Spazzapan e Sartorio.
Fotografa dagli inizi degli anni '50 aderendo al “Gruppo Culturale FIAT – sezione fotografia”con esiti immediati.
La nascita del figlio lo spinge a concentrarsi sull'accattivante tema della famiglia con cui conseguirà importanti riscontri in campo nazionale e internazionale; successivamente il suo sguardo volgerà al mondo del lavoro, agli aspetti della solidarietà e alle realtà sociale più trascurate (periferie, paesaggio industriale).
La fotografia di Robino, molto conosciuto e apprezzato all'estero più che in Italia grazie a innumerevoli presenze sulle riviste internazionali, esprime una solidarietà partecipativa, scevra da ogni superficiale, retorico pietismo; da ricordare tra gli altri il memorabile brano sulla partenza degli emigranti (1959) imbarcati sulla nave Cristoforo Colombo.
Nel 1971 la Grandi Motori Trieste pubblica un suo volume sull'analogo stabilimento di Torino, nel 2002 la Regione Piemonte arreda con 99 pannelli di sue fotografie gli uffici delle gestione e sviluppo delle Risorse Umane nella palazzina ex sede della S.E.I.
(Note biografiche parzialmente tratte dal volume “Sentieri di luce – Artisti fotografi a Torino dal 1946 al 1970” a cura di Dario Reteuna.)

Alvaro Esquerdo
Fotografo spagnolo operante tra gli anni '60 e '70; sue opere figurano nella mostra
“AFAL (Agrupacion fotografica de Almeria) 1956-1963” tenutasi presso il CAAC (Centro Andaluso di Arte Contemporanea) di Siviglia nel 2006.
La mostra era dedicata all'attività di questo gruppo di fotografi assai attivo nel dopoguerra anche negli scambi con altri circoli europei.
Non a caso la mostra di Siviglia affiancò opere di autori contemporanei sia spagnoli che stranieri tra i quali appunto Alvaro Esquerdo, Henry Cartier Bresson, Otto Steinert e il nostro Gianni Berengo Gardin. (http://www.caac.es/programa/afal00/frame.htm)

Francesco Cito

Nato a Napoli nel 1949, Francesco Cito è arrivato relativamente tardi alla fotografia, iniziando a fotografare professionalmente dal 1975. Un interesse però venuto da lontano, da quando - ragazzo - sfogliava Epoca e si appassionava alle avventure di Walter Bonatti. Erano i tempi d'oro del fotogiornalismo in Italia. Attraverso quelle foto, quelle storie sognava l'avventura. Un fotografo eclettico, come si definisce, testimone degli eventi in molti luoghi caldi, come Afghanistan, Libano, Palestina, Arabia Saudita, Iran, Bosnia, Kossovo. Ha fotografato Napoli, il Palio, la Sardegna, il Trentino, realizzato lavori sulla mafia e sulla camorra, come sulla pesca dei tonni e sui matrimoni. Nel 1995 si è aggiudicato il terzo premio per il reportage del World Press Photo con "Matrimoni napoletani" e nel 1996 il primo premio per il reportage con "Siena, il Palio". Sue immagini sono apparse su Epoca, Il Venerdì di Repubblica, Panorama, Sette, Corriere della Sera, Specchio della Stampa, Sunday Times Magazine, Observer Magazine, Stern, Bunte, Zeit Magazine, Figaro Magazine, Paris Match, Life.

Italo Zannier

Nato a Spilimbergo nel 1932, è architetto di formazione. Attratto dalle tematiche della comunicazione e incline alle discipline artistiche, intraprende la strada della fotografia, diventando il principale animatore del Gruppo Friulano per la Nuova Fotografia. A partire dagli anni Sessanta la sua attività si concentra sulla didattica della fotografia, settore nel quale diventa un pioniere.

Primo in Italia ad insegnare "storia della fotografia" ha insegnato allo IUAV e alla facoltà di Lettere dell’Università Cà Foscari sempre a Venezia, ha insegnato anche al Dams di Bologna e alla facoltà di Beni culturali di Ravenna e all’Università cattolica di Milano. È membro della “Sociètè europeènne d’histoire de la photographie”. Ha pubblicato più di 500 libri tra cataloghi e publicazioni storiche e scientifiche.Ha avuto la laurea honoris causa in Conservazione dei beni culturali dall'Università di Udine. Presidente dei comitati scientifici del Museo di storia della fotografia Alinari di Firenze e del Centro di ricerca e archiviazione della fotografia di Lestans, da lui fondato nel 1994. Curatore di decine di mostre fra le quali uella sul paesaggio mediterraneo organizzata a Siviglia in occasione dell’Expo 1992 e la sezione fotografica di Italian methamorphosis, la grande mostra dedicata all’arte italiana dal Guggenheim di New York nel 1994. Ha curato inoltre la sezione fotografia a varie edizioni a Biennale d'Arte di Venezia l'ultima nel 2011 e alla Biennale di Architettura di Venezia. Alla sua missione di divulgatore devono la fama molti grandi fotografi italiani contemporanei.