Figlio d’arte (il padre aveva un
laboratorio fotografico) inizia giovanissimo l’attività professionale;
nel 1944 osservando alcune fotografie scattate da un ufficiale tedesco
comprende l’esistenza di una visione fotografica diversa dalla
tradizione domestica e più consona alla sua sensibilità. Nel 1955 entra
a far parte della Gondola attratto da quanto di inedito il Circolo
propone e il suo prendere le distanze dall’impegno sociologico e dal
“documento”. Ciol predilige quelle situazioni in cui egli può conferire
un plusvalore di trascendenza e nobiltà spirituale; nel paesaggio, il
suo tema preferito, sa cogliere un inedito rapporto fra uomo, terra e
spazio, una metafora dei quesiti esistenziali che la società da sempre
si pone ai quali egli tenta di dare una risposta in senso etico e
religioso. Il tutto viene tradotto in un formidabile bianco e nero che
Ciol padroneggia come pochissimi e lo fa paragonare al grande Ansel
Adams. Innumerevoli i volumi pubblicati fra i quali ricordiamo “Assisi”
del 1969 con testi di David Maria Turoldo e Piero Bargellini,
particolarmente apprezzato dal critico inglese Alistair Crawford. Nel
1955, 1956 e 1957 Ciol si impone del prestigioso concorso Popular
Photography International. Nel 1995 riceve dal CRAF di Spilimbergo il
premio speciale Friuli Venezia Giulia Fotografia. E’ molto conosciuto
all’estero, specie in Gran Bretagna e sue fotografie figurano nelle più
importanti raccolte museali del mondo fra cui il MOMA di New York, il
Victoria and Albert Museum di Londra, l’Art Institute di Chicago, il
Centre Canadien d’Architecture, oltre che naturalmente in molte
fondazioni e istituzioni italiane. Nell’Archivio della Gondola sono
presenti una decina di immagini fra le sue più note. Vive e lavora a
Casarsa. |