visita la mostra |
go to exhibition |
back - indietro
Giovedì 6 maggio 2010 alle
h.18 presso il salone della Cassa di Risparmio di Venezia, Campo San
Luca, Venezia, avrà luogo l'inaugurazione della mostra “La notte e
il suo cuore” a cura del C. F. La Gondola
La mostra proseguirà sino al
31 maggio con orario feriale 8.30- 13.30, 14.45-15.45
Espongono 33 fotografi con 37 immagini:
Enrico”Gigi”Bacci, Antonio Baldi, Francesco Barasciutti, Alessandro
Bettio, Gino Bolognini, Pier Giorgio Bonassin, Mario Bonzuan, Aldo
Brandolisio, Lorenzo Bullo, Paola Casanova, Carlo Chiapponi, Elio
Ciol, Sergio Del Pero, Luigi Ferrigno, Alberto Furlani, Franco
Furneri, Giorgio Giacobbi, Manfredo Manfroi, Nino Migliori, Matteo
Miotto, Aldo Navoni, Giorgio Nicolini, Stefano Pandiani, Giovanni
Puppini, Ermanno Reberschack, Alessandro Rizzardini, David
Salvadori, Giorgio Semenzato, Massimo Stefanutti, Andrea Tonon,
Luciano Tosello, Fabrizio Uliana, Emilio Zangiacomi
Pompanin.
La notte e il suo cuore
Nyx: figlia del Caos, genera Etere e il Giorno,
Moros (“la Sorte”), Ipno (“il Sonno”), i Sogni, Momo (“il
Sarcasmo”), la Miseria, le Moire, Nemesi, Apate (“l’Inganno”),
Filote (“la Tenerezza”), Gera (“la Vecchiaia”), Eris (“la
Discordia”) ed infine le Esperidi (“le figlie della Sera”).
Probabilmente ne manca una, ma forse gli antichi
greci non conoscevano la nostalgia della luce, pari a quella del
famoso fotografo non vedente (oscena metafora di oscura derivazione
per non dire “cieco”) Evgen Bavcar.
Quella nostalgia che ci prende, in certe sere
d’inverno, quando il mondo poco a poco scompare e la nostra realtà
viene circoscritta dal quadrato di luce proveniente dalla finestra
alla quale siamo affacciati. Ed una sottile paura c’invade,
paventando noi nel buio della strada presenze minacciose e pericoli
incombenti: spesso affrettiamo il passo, cerchiamo splendori
magniloquenti e consolazioni luministiche per non percepire
quell’ombra che ci insegue per tutta la vita.
Da bravi figli della luce elettrica, non sappiamo
come fosse il mondo prima delle lampadine: nulla possiamo dire del
lucore della candela o della lampada ad olio, né della profondità
delle tenebre in una strada in una grande città nel diciottesimo
secolo.
Ma la vittoria della luce non ha portato alla
sconfitta dell’oscurità in quanto proprio la fotografia (sembra un
paradosso: scrivere con la luce ma la luce non trionfa) ha
continuato ad arrendersi – per molto tempo dopo la sua rivelazione
al mondo – alla notte e ai suoi dintorni.
Solo l’aumento della sensibilità delle superfici
sensibili ha consentito l’impressione della pellicola dopo il
tramonto del sole.
Se si sfogliano le varie storie della fotografia -
dalle più titolate (Gernsheim, Rosenblum, ecc.) alle più sintetiche
– non si trovano accenni alla fotografia notturna e tanto meno ci
sono immagini sul tema: solo i manuali tecnici la trattano per
accenni e nemmeno come genere specifico.
Dopo circa 30 anni ho riaperto “Il libro della
fotografia” di Andreas Feininger (Ed. Garzanti, 1971), un volumetto
di circa 250 pagine, all’epoca prezioso e sul quale si sono formate
generazioni di fotografi, non offrendo il mercato di quegli anni
valide alternative.
A pag. 137, una succinta tabella indica i tempi di
posa per le fotografie notturne all’aperto, esemplificando una serie
di situazioni: ingressi di teatri di persone all’aperto, strade
larghe e molto illuminate oppure con illuminazione ordinaria oppure
molto buie illuminate solo da qualche lampione; ed ancora prese da
lunga distanza di città con edifici che abbiano finestre illuminate.
Ma nient’altro: però questa tabella (anzi i
suggerimenti di Feininger) sono indicativi di un certo modo di
considerare – all’epoca - la notte in fotografia: innanzitutto non
sembra ritenuta un genere ma solo una particolare modalità di
ripresa alla quale si deve porre la dovuta attenzione tecnica con
indubbie difficoltà operative dovute alla combinazione
esposizione/sensibilità della pellicola/soggetto.
Poi le tipologie di soggetti sono indirizzate
solamente verso situazioni generaliste e vagamente documentarie al
fine di sfruttare elementi di ambientazione urbana che appaiono
sconfinare nella vaghezza più assoluta, senza però alcun
approfondimento reale.
Ma non è così: superate tutte le problematiche
tecniche in quanto l’attuale tecnologia digitale (eliminando
l’accoppiata tempo/diaframma) con i sensori a milioni di pixel
permette di penetrare nel buio più assoluto con pose di qualche
secondo ed anche di correggere in sede di post produzione eventuali
errori o imperfezioni, i fotografi si sono presto resi conto come la
notte possa esser fonte di ispirazione quanto il giorno.
La pratica del “notturno” è
sempre rimasta parte del percorso iniziatico del fotografo e prova
sul campo
– quanto meno in periodo di tecnica
analogica – della propria capacità tecnica: ma i soggetti non sono
sempre rimasti gli stessi a riprova di quanto possa esser multiforme
il mondo agli occhi di chi sa vedere.
Se le luci della città, le
strade e le vetrine
illuminate l’hanno fatta da padrone in
una certa fotografia di notturno, presto
da uno “spazio della notte” si è
trasmigrati ad una visione basata sul “tempo della notte”: tutto
quanto “accade” dopo il tramonto e prima del levar del sole è
rilevante come notturno. Nessuna limitazione al solo paesaggio con
lampioni, alla luna crescente sulla pianura nel Nuovo Messico, alle
luci scintillanti dei palazzi ma piuttosto una riflessione sulla
notte come tempo di vita, al limite tra la luce e il buio; quasi una
ricerca di una qualche illuminazione che possa dare conforto e farci
vedere qualcosa, al di là e più lontano.
La notte diventa un forte
abbraccio tra luoghi e persone nella quale il fotografo verifica il
proprio rapporto visivo con l’oscurità fino a declinare
il giorno e coniugare la notte senza
stilemi.
E questa mostra vuole testimoniare - attraverso una
serie di fotografie tratte sia dall’Archivio Storico del Circolo
Fotografico La Gondola che dalle più recenti produzioni dei soci
attuali – questo passaggio della visione.
Molte immagini scelte sono
incentrate sul notturno veneziano, tema che ha coinvolto tanti
autori con risultati di grande suggestione ma che ha avuto uno
sviluppo inaspettato nel corso dei decenni: dalle fotografie
rispettose di una monumentalità appariscente (Mario Bonzuan, Ermanno
Reberschak, Francesco Barasciutti,
Luigi Ferrigno,) si è passati ad una
città intima e solitaria nei suoi punti più oscuri ed in situazioni
insolite (Fabrizio Uliana, Giovanni Puppini, Franco Furneri, Enrico
Gigi Bacci) fino ad una visione onirica (Alessandro Rizzardini),
quasi irriconoscibile per la vacuità dei luoghi (Aldo Navoni,
Stefano Pandiani) e, alla fine, alla trasfigurazione mediante
interventi aggressivi e manipolativi (Andrea Tonon, Luciano
Tosello).
La riappropriazione fotografica della notte come
luogo dell’esistere è testimoniata dalle immagini di periferie
localmente indefinite (Aldo Brandolisio, Giorgio Nicolini, Giorgio
Semenzato, Sergio Del Pero, Nino Migliori,David Salvadori), di
luoghi di aggregazione (Giorgio Giacobbi) anche solitari o in
momenti particolari (Piergiorgio Bonassin, Lorenzo Bullo).
Nelle immagini di Carlo
Chiapponi, Antonio Baldi, Alberto Furlani, Paola Casanova, Elio Ciol
e Gino Bolognini ci sono
altre ascendenze e richiami ad una
fotografia di respiro internazionale e di rilevante impatto visivo
nella quale si gioca una complicità silenziosa tra l’oggetto e il
fotografo, tra l’apparenza e la tecnica.
Alla fine, un nuovo percorso
da parte di Alessandro Bettio, Manfredo Manfroi, Emilio Zangiacomi,
Matteo Miotto e Massimo Stefanutti i quali abbandonano l’esterno
notte per proiettare inquietudini e affanni quotidiani in
un’oscurità illuminata all’interno delle proprie case.
Massimo Stefanutti
La notte e il suo cuore
1
BETTIO
ALESSANDRO
2006
Solitudine
2
CIOL
ELIO
1961
Luci sulla spiaggia
3
BALDI
ANTONIO
2010
Lido di notte
4
BONZUAN
MARIO
1958
Venezia n. 5
5
MANFROI
MANFREDO
1988
Percorso interno N.29
6
BARASCIUTTI
FRANCESCO
2010
Rialto
7
BONZUAN
MARIO
1958
Venezia n. 2
8
ULIANA
FABRIZIO
2010
St
9
BACCI
ENRICO GIGI
2010
Campo San Gallo
10
FURNERI
FRANCO
2010
Ingresso Casinò
11
NAVONI
ALDO
2010
St
12
PUPPINI
GIOVANNI
2010
San Giacomo dell'Orio
13
TONON
ANDREA
Ca.1985
St.
14
TOSELLO
LUCIANO
Ca.1987
St
15
RIZZARDINI
ALESSANDRO
2010
Night in white sit-in
16
PANDIANI
STEFANO
2010
St
17
NICOLINI
GIORGIO
2010
Notturno
18
STEFANUTTI
MASSIMO
2010
Notte due
19
FERRIGNO
LUIGI
1959
St
20
REBERSCHACK
ERMANNO
S.D.
Redentore
21
SALVADORI
DAVID
2010
St
22
BULLO
LORENZO
2010
St
23
BOLOGNINI
GINO
1951
Notturno
24
BRANDOLISIO
ALDO
2010
Tra città e fabbrica
25
GIACOBBI
GIORGIO
1958
Capodanno a Rijeka
26
DEL PERO
SERGIO
1960
Notturno a Mestre
27
GIACOBBI
GIORGIO
Ca.1957
Silvan Bar-Juke box in Venice
28
MIGLIORI
ANTONIO
1953
Serata d'estate
29
MIOTTO
MATTEO
2010
Sogno
30
CASANOVA
PAOLA
2010
St
31
CHIAPPONI
CARLO
2010
Via Santa Maria dei Battuti Mestre
32
BONASSIN
PIERGIORGIO
2010
Mestre
33
FURLANI
ALBERTO
Ca.1985
St
34
ZANGIACOMI
EMILIO
2010
St
35
SEMENZATO
GIORGIO
2010
Marghera
|