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Venezia, Maggio 2014
“Arte e Biennali”
Salone della Cassa di Risparmio di Venezia,–Campo San Luca, Venezia
Quando: Dall 8 maggio 2014 all'
8 giugno 2014
"Parlando delle arti fittizie André Malraux aveva annunciato, sulla scia di Walter Benjamin, lo sconvolgimento che le tecniche moderne di riproduzione avrebbero portato in seno all'idea di creazione ... La fotografia infatti ... non ha soltanto il ruolo che avevano un tempo le stampe popolari, essa, cioè, non è soltanto lo strumento che diffonde e impone, in modo quasi istantaneo e su scala planetaria , le correnti e le mode della modernità.
In quanto mezzo di comunicazione la fotografia snatura ciò che è proprio della pittura ed esalta ciò che le è estraneo.
Il gesto dell'artista della body art o lo scritto dell'artista concettuale, una volta fotografati acquistano una specie di esistenza irreale o di finta identità, un modo illusorio di durata che, per così dire, forzano l'attenzione" (Jean Clair, Critica della modernità - Allemandi Ed. 1983 - pag. 12).
Nella sua appassionata difesa dei valori storici dell'arte messi in discussione dalla modernità, il famoso critico e storico coinvolge la fotografia quale complice di questo degrado; in realtà Clair travisa il senso dello specifico fotografico attribuendogli esclusivamente qualità riproduttive.
L'esistenza irreale, attribuita all'opera d'arte dall'operazione fotografica, è in effetti una nuova evidenza, un nuovo mondo che del soggetto ripreso conserva semmai i tratti della verosimiglianza.
In fotografia, l'opera d'arte equivale a qualsiasi altro soggetto; prelevata dalla realtà concreta, ne vengono conservati i tratti familiari ma il risultato è una nuova visione, un nuovo mondo nel quale addentrarsi.
Ciò vale anche quando l'intenzione è proprio quella di riprodurre; in realtà il fotografo fornirà non già un duplicato ma una verosimile interpretazione sulla quale indagare e interrogarsi.
In questo senso si giustifica il lavoro dei soci della Gondola in occasione di questa mostra.
Il confronto con l'opera d'arte risale ai primi anni di attività, allorché Paolo Monti colse nelle novità proposte dalla Biennale del 1948 elementi utili per rinnovare il linguaggio della fotografia italiana.
Ciò che interessava, e tutt'ora interessa, non è tanto la registrazione dell'eccezionalità, anzi, dell'unicum del prodotto d'arte, quanto il cimento per aggiungere creatività a creatività, per sostituire alla fermezza intoccabile dell'opera quella condizione di instabilità e di incertezza che solo la fotografia può donare.
In quest'occasione, ventiquattro fotografi propongono i loro lavori ripresi in circostanze e situazioni diversissime; non solo nelle canoniche sedi delle Biennali ma anche nelle ambientazioni più disparate dove l'opera d'arte viene quasi assorbita dal contesto, ne diventa parte, spaesando chi guarda e assumendo nuovi significati e ruoli.
Un esercizio non accademico ma una conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, della capacità del Circolo di generare proposte fotografiche non banali, ricche di motivi di riflessione e di interesse, sperabilmente non solo fotografici.
La Mostra “Arte e Biennali” è una
produzione del Circolo Fotografico La Gondola – A.P.S.
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